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La medicina rigenerativa parte dalla scoperta delle cellule staminali e di quelle variabili capaci di stimolarne la crescita al fine di riparare e/o sostituire tessuti e organi danneggiati da traumi o malattie.
PRENOTA VISITA ONLINESe è vero che le staminali vanno prelevate, fatte crescere ed impiantate, è altrettanto vero che oggi possiamo contare su moltissime tecniche scientificamente testate che consentono di raggiungere dei risultati in ambito medico impensabili e insperabili fino a qualche anno fa.
L’assunto di partenza è che il corpo umano possiede fin dalla nascita tutto l’occorrente alla propria sopravvivenza ed è capace di autorigenerarsi. Compito del medico è quello di valutare come inserirsi in questo processo e di selezionare le migliori tecniche per indirizzare la rigenerazione.
Ogni tessuto contiene cellule staminali che necessitano di essere stimolate localmente, senza per forza dover ricorrere a innesti esterni.
Se si parla di estetica e di ringiovanimento, è possibile ad esempio ottenere degli ottimi risultati stimolando le cellule staminali a produrre nuove cellule, prima inserendo un prodotto capace di innescare il processo di rigenerazione e poi favorendo la crescita delle cellule, curandole proprio come si fa con le piante.
Non si parla ovviamente solo di viso ed epidermide, si pensi ad esempio ad altre strutture del corpo, come le vene e i capillari. Le vene varicose sono sempre state trattate con tecniche demolitive come il laser; con la rigenerazione si aprono nuove possibilità.
Nel trattamento dell’insufficienza venosa cronica e delle vene varicose l’evoluzione è rappresentata dalla Fleboterapia rigenerativa T.R.A.P, che va ad intervenire sulla causa della patologia venosa e non sull’effetto, andando a ripristinare la continenza e la funzione del distretto venoso rinforzando la parete del vaso.
Gli studi avanzati e la sperimentazione sulla stimolazione delle cellule staminali del tessuto adiposo in Italia si devono prevalentemente il prof. Maurizio Ceccarelli e al collega spagnolo Prof. Victor J. Garcia.
Gli ambiti di applicazione della medicina rigenerativa e le sue prospettive sono infinite.
La disfunzione erettile ad esempio può essere trattata con un approccio che mira a indurre la formazione di nuovi vasi sanguigni per favorire un’erezione più naturale, senza agire semplicemente sul sintomo come avviene con i farmaci, ma andando a generare attraverso dispositivi specifici delle onde meccaniche che inducono la liberazione di fattori di crescita angio-genetici.
Un altro caso è il diabete: in questo caso è bene partire dall’analisi delle cause e del contesto generale. Prima di ripristinare e riparare i tessuti è fondamentale correggere lo stile di vita in modo personalizzato, identificando una routine comportamentale semplice da seguire nel lungo periodo.
Anche i nervi possono essere rigenerati. Nella neuropatia diabetica o nell’herpes zoster è possibile tentare di sopprimere il sintomo doloroso con i famaci oppure ci si può approcciare al problema in maniera diversa, provando a stimolare la rigenerazione del nervo con l’acido alfa-lipoico. Il risultato dipende da diversi fattori, ogni caso è a sé, ma considerando i bassi rischi di questa metodica vale sicuramente la pena considerarla tra le opzioni a disposizione.
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